Come rovinare una Denominazione/How to destroy an Appellation status
- davidderanieri
- 6 set 2017
- Tempo di lettura: 2 min

Fra addetti ai lavori Italiani ci si lamenta spesso che si trovano Denominazioni prestigiose in Grande Distribuzione a Prezzi sottocosto, inaccettabili, a volte sotto il prezzo dello sfuso. L'immagine del Vino Italiano ne risulta gravemente compromessa e ormai in diversi mercati troppi consumatori sono abituati e convinti che si possano permettere vini importanti a prezzi stracciati. Non solo: se la stessa Denominazione si trova al Discount a prezzi 10 volte inferiori rispetto a Enoteche e Ristoranti, il cliente all'Estero si sentirà giustamente preso in giro dai soliti “Italiani inaffidabili”. A mio parere la causa principale è il lavoro degli imbottigliatori, che raccolgono varie masse di vino sfuso da tutta Italia (o da chissà dove) e ne assemblano blend per distribuire poi Linee Commerciali. Gli imbottigliatori fanno il loro legittimo mestiere, i consumatori scelgono in base al loro portafoglio o gusto e non da ultimo i produttori che hanno eccedenze di vino (o non hanno possibilità di imbottigliare) si liberano dal magazzino e incassano contanti grazie allo sfuso. Va bene così: basta però che un Nebbiolo o Sangiovese prodotto così non si possa chiamare DOCG Barolo o Brunello.
Wine Business People in Italy often complain about dumping for prestigious DOC and DOCG. It is easy to find in big chains the same appellation you find in a Wine Shop 10 times cheaper. Our reliability downgrades. We know the reasons: many producers prefer to sell grapes or bulk wines, big distributors prepare big blends for Commercial Labels , even with the possibility to maintain a DOC/DOCG. The process is permitted, but it lacks in transparency. It is difficult to make controls. A direct solution should be that at leasts the DOCG (as Barolo or Brunello) required only Estate Bottled producers, otherwise your Nebbiolo or Sangiovese must belong to other appellations.
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